mercoledì 10 settembre 2014

Lucía Egaña Rojas e l'identità spagnola





Lucía Egaña Rojas è un'artista catalana della quale ho avuto recentemente il piacere di vedere un'installazione all'interno della mostra Crítica a la razón migrante ospitata presso la Casa Encendida di Madrid.


In questa installazione, da una performance realizzata in strada nel 2006, l'artista mette in discussione il concetto di identità spagnola come qualcosa di chiaramente definibile, e svela le modalità di costruzione - attraverso il ricorso a simboli percepiti come assoluti ma in realtà polisemici e variabili nel tempo, immagini, narrazioni mitiche - di tal immaginario.

Immaginario che è in gran parte inventato, nel momento in cui siamo davanti a un paese che è sempre stato crocevia di immigrazioni lontane nel tempo e recenti così come di distinzioni marcate all'interno dei propri confini nazionali - quella catalana, quella basca, tanto per citare le due più macroscopiche - che addirittura rivendicano istanze secessioniste.

Che cosa sarebbe, allora, questa identità spagnola? Una ragazza che voglia incarnarla come deve essere, quali caratteristiche deve avere? Per esempio, quali caratteristiche deve avere Miss Spagna? E potrebbe la nostra artista candidarsi a tal competizione?
Lucía Rojas indossa abiti 'tradizionali' (in realtà diversi di volta in volta anche nell'allestimento pensato per la mostra madrilena) e rivolge tali domande ai passanti che invita a conversare con lei seduti su un divano installato provocatoriamente davanti a un CIE (Centro di identificazione ed espulsione) a Barcellona. 

 
 
 
 
 




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